La presenza degli ordini monastico-cavallereschi in Basilicata risale all’XII sec. con la nascita dei primi Ospedali e Chiese che accoglievano pellegrini e soldati in viaggio di andata o ritorno dalla Terra Santa.

Le tracce di questi, poi, si evidenziano intrecciandosi con le vicende storiche dei Normanni in territorio lucano.
A questo proposito in agosto ACERENZA, FORENZA e BANZI propongono di farne rivivere i più importanti eventi con dei suggestivi cortei storici.
Affascinanti sono anche le recenti rivelazioni, secondo lo storico Mario MOIRAGHI, sulle origini lucane di UGO DEI PAGANI (fr. Hugues de Payns) il quale probabilmente nacque a FORENZA ed è già noto come primo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari costituitosi nel 1118, poi soppresso nel 1312 con la bolla papale “Vox in Excelso”.

Albertino di Bretagna, suo nonno, sposò la nipote di Roberto il Guiscardo e nel 1096 in occasione della Prima Crociata contro gli infedeli scese in meridione, al fianco di Tancredi d’Altavilla, poiché qui era fortissimo l’insediamento saraceno. A Nocera dei Pagani, in Campania, ci fu un’asprissima battaglia in cui la vittoria arrise ai Cristiani e Albertino, che mostrò tanto coraggio e competenza, guadagnò territori e l’appellativo “Pagani” per la sua discendenza. Il figlio di Albertino, Sigilberto dei Pagani, nel 1084 sposò Emma di Forenza aggiungendo così il feudo ai propri territori, da questo matrimonio nacque finalmente Ugo.

Il ritrovamento di una lettera di Ugo, scritta in latino nel 1103, che comunicava allo zio conte Leonardo Amarelli di Rossano Calabro la morte del figlio in battaglia (volgarizzata in un documento notarile del ‘600 custodito presso una banca di Napoli) testimonierebbe che all’epoca Sigilberto risiedeva a Nocera, mentre Ugo era già impegnato a Gerusalemme nella difesa del Santo Sepolcro.

Gli elementi, però, maggiormente misteriosi riguardo alle tracce dei Templari in Basilicata sono custoditi nella Chiesa Madre di S. Maria a CASTELMEZZANO dove, 13 anni fa, durante i lavori di ristrutturazione, sono stati scoperti:

– Una porta segreta e un architrave triangolare con al suo interno una croce templare a otto punte iscritta nella roccia;

– Sull’icona della Madonna con il bambino, detta dell’Olmo, una data A.I.D. 1117 e una frase in latino che fa da cornice al dipinto “qui abiterò perché l’ho scelto, o stella mattutina (salmo 131) ” una esplicita venerazione della Stella Mattutina tanto cara ai Templari, tramandata di maestro in maestro e che si pronunciava quando si entrava in una nuova casa.
Che sia proprio questo il luogo in cui è custodito il leggendario Santo Graal?
Ai posteri l’ardua sentenza!


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